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I 5 ritratti sulle donne piu famosi nella storia dell’arte

11. 6. 2021 | Arte-fatti

Le donne sono fatte per essere amate, non per essere comprese.

Oscar Wilde

RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA

Johannes Vermeer


Il misterioso ritratto, noto anche come La ragazza col turbane, è opera dell’olandese Johannes Vermeer.
Il ritratto della fanciulla è dipinto su tela con colori ad olio, nel 1665, e dal punto di vista della storia dell’arte lo collochiamo nel Secolo d’oro olandese.
Se vuoi vedere il dipinto, lo troverai nel Museo olandese Mauritshuis all’Aia.

La ragazza con l’orecchino di perla è in realtà un esempio di un dipinto chiamato tronie, che nella lingua olandese si traduce in faccia.

Il tronie si concentra sulla persona che viene ritratta e ignora lo sfondo. Inoltre, nei dipinti tronie troviamo elementi di fantasia ed esagerazione, che non sono tipici per il ritratto classico.

Poco è noto riguardo Vermeer stesso e la sua tecnica pittorica. All’interno della cerchia degli analitici d’arte, è stato quindi soprannominato il Puzzle di Delft (Delft è una città dei Paesi Bassi nota per le sue ceramiche e il caratteristico colore blu).

La sua tecnica pittorica è, come vediamo anche nel caso della Ragazza con l’orecchino di perla, molto precisa.
Vermeer dipingeva molto lentamente, cosi che anche nel corso della sua carriera artistica ha dato vita a soli 37 quadri.

Come negli altri suoi ritratti, anche in questo non troviamo linee nette. Il gioco delle transizioni tra ombre e luci è decisamente morbido.

Secondo una analisi accurata del quadro, per dipingere La ragazza col turbante, Vermeer abbia usato una serie di specchi, con l’aiuto dei quali dirigeva la luce a suo favore.

Vale la pena menzionare altri due dettagli.
Il primo è l’orecchino di perla, che appare in molti dei dipinti di Vermeer.
Le analisi condotte hanno mostrato che l’orecchino era falso.
Si suppone che l’orecchino di perla serva piuttosto come simbolo della purezza femminile.

Un altro dettaglio importante è il colore oltremare del turbante della ragazza.

Per dipingerlo, Vermeer ha usato un prezioso pigmento chiamato lazurite, che si trova nella pietra semipreziosa lapislazzuli.

Proprio come la tecnica pittorica, anche il personaggio stesso del dipinto rappresenta un mistero.
A causa dell’identità segreta della ragazza, il quadro è stato soprannominato la Gioconda olandese.

Ci sono parecchie teorie che circolano sull’identità della ragazza dipinta.
Molti storici dell’arte propendono per la teoria che la ragazza sia la figlia di Vermeer, Maria. Ancora più interessante è la conclusione che Maria non fosse solo la modella di Vermeer, ma anche l’autrice di un quinto dei dipinti attribuiti a suo padre.

L’identità misteriosa del dipinto di Vermeer, ha anche ispirato artisti della cultura pop.
Basato sul ritratto, è stato scritto anche un bestseller e girato un film, con Scarlett Johansson, nel ruolo della fanciulla, e Colin Firth come Vermeer.

RITRATTO DI DORA MAAR

Pablo Picasso


Il ritratto di Dora Maar è il titolo di un dipinto ad olio su tela, del maestro spagnolo Pablo Picasso.
Il dipinto è caratterizzato da uno stile surrealista ed è stato realizzato nel 1937.
Oggi, questa opera d’arte è ospitata nel Museo Picasso di Parigi.

Picasso dipinse Dora Maar in uno stile surreale usando colori vivaci e forme spigolose.

La postura di lei riflette uno stile più tradizionale di rappresentazione di persone nei dipinti, la silhouette è invece composta da linee corte e nette.

Il dipinto ci trasmette un sentimento di tristezza che pervade la donna dipinta e simboleggia anche la sua instabilità emotiva.

Dora Maar e Picasso si sono conosciuti a Parigi e poco dopo hanno iniziato un’appassionata storia d’amore.
Dora Maar, aveva proprio come Picasso, un carattere peculiare, era estremamente indipendente e creativa.
Cosi come Picasso, anche lei coltivava una passione profonda per l’arte.

Dora era una fotografa professionista di successo con il proprio studio creativo e aveva anche conoscenza nel campo della pittura.

Ha creato una serie di fotografie che ritraggono Picasso durante tutte le fasi della creazione del famoso quadro Guernica.

DAMA CON

L’ERMELLINO

Leonardo da Vinci


Il famoso dipinto della dama con l’ermellino bianco è l’opera d’arte di Leonardo da Vinci.
È uno dei soli quattro ritratti femminili esistenti, da sotto il suo pennello.
Da Vinci dipinse il ritratto nel periodo tra il 1489 e il 1491, su un pannello in legno di noce, usando colori ad olio.
Se vuoi vedere l’originale opera dovrai visitare la Polonia, poiché il quadro è esposto nel Museo Nazionale di Cracovia.

Sulla base di analisi e ricerche, gli analisti sono giunti a nuove conclusioni sul processo di formazione dell’immagine.
In uno studio di tre anni, lo scienziato francese Pascal Cotte ha utilizzato la moderna tecnologia di illuminazione riflettente, con la quale è stato in grado di frammentare virtualmente l’immagine in diversi stadi di formazione.

L’analisi del ritratto ha portato alla conclusione che da Vinci ha dipinto il quadro in più fasi. Originariamente dipinse una donna senza ermellino. In seguito aggiunse l’ermellino che inizialmente aveva un mantello argentato e solo successivamente bianco, come siamo abituati a vederlo.

La conclusione sopra menzionata significa un passo importante verso la compressione della personalità e dello stile creativo di Leonardo.
Si è cosi rivelato un lato spontaneo e fluido del pittore rinascimentale.

Ora sappiamo che da Vinci correggeva i dipinti più volte e cambiava idee nel processo creativo.

Questa è anche la ragione per la quale il maestro aveva difficolta a finire i dipinti cominciati.


Il personaggio femminile ritratto nel quadro è la giovane Cecilia Gallerani, amante del duca di Milano Lodovico Sforza, principale mecenate di da Vinci. Un’incognita più grande è l’ermellino in grembo di Cecilia.
Sorge la domanda su cosa simboleggi l’ermellino, e troviamo diverse spiegazioni in risposta ad essa.
Secondo gli storici dell’arte, l’ermellino potrebbe simboleggiare la purezza del carattere della ragazza.

Una spiegazione più recente, invece, dice che l’ermellino simboleggi Lodovico, conosciuto a Milano con il soprannome di ermellino bianco.
Da Vinci non poteva dipingere Cecilia e Lodovico insieme, poiché al momento del dipinto, Lodovico era ufficialmente fidanzato con un’altra donna, Beatrice d’Este.

Pertanto, ha simbolicamente incluso Lodovico accanto alla sua amante in modo astuto.
L’ermellino e stato posizionato nel grembo della ragazza con l’intenzione di nascondere la gravidanza extraconiugale di Cecilia.
Più tardi, ella diede alla luce il figlio di Lodovico, che chiamarono Cesare.

DONNA

CON IL PARASOLE

Claude Monet


La donna con il parasole è un’opera d’arte dell’impressionista francese Claude Monet.
Il ritratto è stato dipinto su tela con colori ad olio, nel 1875.
Oggi, l’opera d’arte di Monet è conservate nella Galleria Nazionale d’Arte di Washington, DC.

Il ritratto, noto anche come La passeggiata, è stato dipinto da Monet en plein air, in un’unica sessione di diverse ore.
Il dipinto è l’impressione di un momento di svago della moglie di Monet, Camille, con suo figlio, nella campagna parigina.

L’uso di brevi tratti di pennello conferisce al quadro dinamica e con essa dà allo spettatore una sensazione di brevità del momento catturato.

La sensazione di spontaneità che il dipinto comunica è ottenuta grazie alla collocazione dei personaggi e alla composizione utilizzata.

A differenza dei ritratti classici, il dipinto non ci dà un senso di staticità, poiché possiamo facilmente immaginare la donna muoversi spensieratamente.

LE DUE FRIDA

Frida Kahlo


Il famoso autoritratto Le due Frida è un dipinto dell’artista messicana Frida Kahlo.
L’artista ha creato il quadro ad olio su tela in un momento di angoscia emotiva, nel 1939, subito dopo il divorzio dal marito Diego Rivera.
Rispetto agli altri quadri, questo è decisamente il più grande nelle dimensioni.
È ospitato nel Museo di Arte Moderna di Città del Messico.

Il ritratto ha diverse spiegazioni.

Una delle teorie sostiene che l’autoritratto raffiguri due versioni contrastanti dell’artista stessa.

Da un lato, l’artista ci propone un aspetto tradizionale della propria persona, dall’altro lato invece vediamo una versione emancipata di Frida
.

Le due Frida sono collegate da una vena che va dal cuore dell’una al cuore dell’altra.
Dietro di loro, tuttavia, c’è un cielo grigio e tempestoso, un chiaro simbolo del dolore e del tumulto emotivo dell’artista.

L’autoritratto simboleggia un momento della vita di Frida Kahlo, per lei traumatico e rivoluzionario.
Cosi come la separazione da Rivera è stata per lei traumatica, rappresentava anche la sua possibilità di trasformazione in una donna liberata e indipendente.

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